Non si giudica un libro dalla copertina – si dice – ma il libro di Sira Fonzi, sotto il cielo di Roma, si presenta in modo eccezionale. Il formato è compatto e l’impaginazione è strutturata in modo chiaro. In copertina spicca una raffigurazione a cura dell’illustratore Salvatore Palita in cui la basilica di San Pietro fa da sfondo ad uno squarcio di vita romana. È un’immagine esplicativa del contenuto semplice e schietto dei 7 racconti sviluppati su scene di vita quotidiana a Roma.

La casa editrice Catartica Edizioni ha fatto un buon lavoro e apprezzo la volontà di non chiedere contributi agli autori, a differenza, purtroppo, di molte case editrici che chiedono denaro per il lavoro svolto da uno scrittore (un controsenso). È il caso ad esempio di Aletti editore e molte altre.

TECNICA

Leggendo il titolo del primo racconto mi sono arrestato prima della sottile linea che separa il lettore dal racconto, dal vissuto dello scrittore, il quale è il motore della storia anche quando non è strettamente le materia principale del libro. Ho iniziato a leggere con profondo rispetto e curiosità.

Il lessico è semplice e diretto ma si trovano anche termini ricercati e periodi brevi ma complessi quando le circostanze lo richiedono. In genere l’autrice sa costruire con finezza i periodi con l’inserimento di una ricca punteggiatura e sa creare un’intesa con il lettore capace di guidarlo e anticiparlo ma anche di stupire. Inoltre una particolarità è la scelta di inserire i pensieri dei protagonisti, oltre ai dialoghi diretti, tra le doppie virgolette. I salti temporali a volte confondono la struttura della trama ma riescono anche a generare un effetto sorpresa che ho molto apprezzato.

Essendo scrittore anche di poesie, ho apprezzato i riferimenti a opere poetiche e la passione per la poesia che traspare tra le righe del primo racconto e i “paesaggi poetici” descritti ad arte.

STORIE

La contrapposizione colpa-riscatto è un elemento che ritorna in ogni racconto. Il primo racconto, “Chloé”, si apre con un evento forte, crudo, e si conclude con un riscatto da parte della protagonista. I temi del racconto, “la banda dei fuochi”, sono lo spaccio, la criminalità, l’amore materno, la colpa, la bontà; anche nel finale di questo racconto non manca l’effetto sorpresa. Nella terza storia, “io e mia sorella”, dissidi tra sorelle e intrighi si mescolano per dar vita ad un racconto conturbante ma psicologicamente profondo. Nel quarto racconto, “la cassetta di sicurezza”, piccole scene quotidiane concorrono a formare una storia leggera e divertente. Il racconto “la scelta” rivela un forte senso di umanità tra l’anziano Adolfo e la badante Oxana. Il sesto, “trattore”, rievoca le problematiche di coppia create dai mali della società e termina con un finale inaspettato e commovente. L’ultimo racconto, “le culotte de Cheval”, ha un tono pacato e una trama originale; ho apprezzato il finale non scontato il quale restituisce l‘amore e la bellezza che la storia merita e trasmette il messaggio implicito che queste ultime possono mantenersi forti anche tra le asperità.


INTERVISTA

Spinto dalla curiosità ho proposto alcune domande a Sira Fonzi riguardanti il libro, il percorso dell’autrice e la letteratura. Lascio spazio alle esaustive risposte dell’autrice riportando di seguito l’intervista.

Perché qualcuno dovrebbe leggere il suo libro?

Ci sono diverse ragioni. Innanzitutto, fornisce una rappresentazione autentica e realistica
di alcuni aspetti della società contemporanea, affrontando temi scottanti come la violenza
sulle donne, il degrado delle periferie e la tossicodipendenza. Inoltre, tratta temi delicati
come le dinamiche delle relazioni interpersonali, la solitudine, l’incomunicabilità e i
pregiudizi.
Ogni storia nel libro offre spunti di riflessione ed è veloce da leggere poiché indipendente
dalle altre. Infine, il libro offre l’opportunità di immergersi nella vita e nell’atmosfera di
Roma, una città multiculturale e multietnica che incanta per la sua bellezza, ma che può
risultare dura da vivere come tutte le grandi metropoli.
Mi auguro di essere riuscita a trasmettere un concetto di speranza e resilienza, convinta
che di fronte alle sfide più difficili, la dignità umana e la forza interiore possano portare a
una rinascita e a una maggiore consapevolezza.

Qual è la tua storia come scrittrice?

La mia passione per la scrittura è nata circa vent’anni fa, quando ho iniziato a leggere testi
poetici, e si è sviluppata nel corso degli anni. Dopo aver contribuito a diverse antologie,
ho avuto l’opportunità di pubblicare due raccolte di poesie, una con Aletti Editore e l’altra
con David and Matthaus. La mia passione per la prosa invece è più recente, ma altrettanto
intensa. Mi piace e mi emoziona scrivere racconti e poesie, perché riescono a trasmettere
significati profondi in spazi limitati e a evocare emozioni in modo immediato. Si
potrebbe dire che il racconto rappresenti il respiro affannato e rapido di un narratore che
deve comunicare tutto in poco tempo, senza trascurare l’essenziale. Ogni parola, ogni
virgola ha un peso specifico e la concisione diventa un alleato indispensabile per
raggiungere l’obiettivo.

Quali autori leggi di solito? Hai preso ispirazione da questi ultimi?

In particolare, mi affascina molto Raymond Carver, con il suo stile minimalista e
tagliente; Herman Hesse, con la sua capacità di indagare l’animo umano; Alice Munro,
per la cura dei dettagli e la sua maestria nel raccontare storie brevi e intense. Seguono poi
Dacia Maraini, Italo Calvino e Charles Dickens. Tra i poeti, Alda Merini con la sua
poetica intensa e tormentata, Sandro Penna, Fernando Pessoa e Erri De Luca.
L’aver letto i loro libri mi ha sicuramente arricchito e aiutato ad ampliare il mio bagaglio
di strumenti narrativi, nonché a migliorare il mio stile. Sono convinta che la lettura sia

fondamentale per ogni scrittore, poiché permette di esplorare diversi stili di scrittura e
tecniche narrative, stimola la creatività e sviluppa un senso critico verso la scrittura.

Quanto c’è di autobiografico nei 7 racconti del libro?

Ho inserito alcuni tratti del mio carattere, sia positivi che negativi, in ogni protagonista.
Inoltre, nel racconto intitolato “La scelta”, per caratterizzare il personaggio di Oxana, ho
preso ispirazione dalla ex badante di mia madre, affetta da Alzheimer. Infine, ho
affrontato una delle mie più grandi paure: l’invecchiamento associato alla malattia.

Il numero 7 ha un significato particolare?

No, assolutamente.

Che rapporto hai con Ippolita Avanzini, autrice della prefazione del libro?

Ippolita è una delle persone più care che ho conosciuto nel forum letterario Costruttori di
Mondi. Attraverso la condivisione dei nostri interessi comuni e la partecipazione a
numerose attività online, siamo riuscite a creare un legame di amicizia sincera e una
profonda connessione emotiva.
Ippolita è una donna straordinariamente colta e sensibile e un’autrice eclettica che ammiro
immensamente.
Se mi permetti, vorrei far conoscere a te e al tuo pubblico il suo ultimo libro. Una perla
intitolata “rosa spinoZa – il gusto esatto dell’imperfezione“.

Nel libro si evince una profonda sensibilità ed empatia. È anche una caratteristica
della sua vita privata?

Grazie per il complimento. Posso dire che credo fermamente nell’importanza di
comprendere le emozioni e le esperienze degli altri, quindi sì, è qualcosa che cerco di
praticare anche nella mia vita privata. Quanto ci riesca, però, dovrebbero essere gli altri a
dirlo! Penso che l’empatia sia una caratteristica fondamentale per creare relazioni
significative; inoltre, credo che possa essere coltivata e sviluppata, e che abbia il potere di
arricchire notevolmente la nostra vita.

Ci sono vari riferimenti alla poesia: che importanza ha nella sua vita?

La poesia ha un’importanza fondamentale nella mia vita. Trovo ci sia qualcosa di
magico nel giocare con le parole, nel creare immagini ed esprimere sensazioni
attraverso il linguaggio. Mi piace cercare le parole giuste, plasmarle e darle un senso
nuovo. La poesia non è solo una forma d’arte per me, ma è un vero e proprio stile di
vita. Mi permette di osservare la realtà con occhi nuovi e di trovare bellezza anche
nelle piccole cose.

Ho interpretato i racconti come dei luoghi che offrono riscatto ai protagonisti e
una sorta di redenzione agli antagonisti; è un’interpretazione che fa fede al testo?
Inoltre, come mai la scelta dei racconti?

(Se ti riferisci alla scelta della forma espressiva, penso di averlo chiarito in precedenza,
quando ho accennato alla similitudine tra racconto e poesia.)
Il riscatto dei protagonisti è presente in quasi tutte le storie, così come la loro resilienza e
forza di volontà. Tuttavia, la vita talvolta ci riserva trattamenti immeritati, come ben sa la
protagonista de La Banda dei Fuochi. Riguardo alla redenzione degli antagonisti,
purtroppo non si verifica né nella trama de La cassetta di sicurezza né nella storia de La
Banda dei Fuochi o di Chloé.

Quale futuro attende la realtà letteraria ed editoriale italiana?

Leggevo recentemente che, nonostante si pensi che l’editoria italiana sia in declino, in
realtà il settore si posiziona come il quarto in Europa e il sesto nel mondo. La
digitalizzazione ha senza dubbio portato benefici all’industria editoriale, permettendo una
maggiore diffusione e una più facile accessibilità ai libri. Sebbene la tecnologia digitale
abbia sicuramente influenzato il mercato dei libri, non ha causato una diminuzione
significativa delle vendite dei libri cartacei, ma piuttosto ha cambiato il panorama
librario, offrendo nuove alternative ai lettori: i libri, infatti, continuano a essere preferiti
dalla stragrande maggioranza dei lettori. L’esperienza tattile e il profumo dei libri sono
sensazioni irripetibili, per cui credo che entrambe le forme continueranno a coesistere
ancora per molto tempo.
Di certo, il futuro della realtà letteraria ed editoriale italiana è pieno di sfide, ma penso
che ci siano opportunità per adattarsi ai cambiamenti, sfruttare nuove tecnologie e trovare
nuovi modi di coinvolgere i lettori. La digitalizzazione, ad esempio, ha fornito agli editori
nuovi strumenti per promuovere e pubblicizzare i loro libri: attraverso i social media, i
blog e i siti web, ora possono raggiungere un vasto pubblico e interagire direttamente con
i lettori. Inoltre, ha reso possibile l’integrazione di contenuti multimediali, come audio e
video, arricchendo l’esperienza di lettura per i lettori.

In conclusione, penso che sarà fondamentale mantenere alta la qualità delle opere e
trovare un equilibrio tra tradizione e innovazione.
Il discorso cambia per il futuro delle librerie fisiche indipendenti, che stanno lottando per
sopravvivere a causa della crescita delle grandi catene e della concorrenza online. Penso
che le librerie abbiano un ruolo unico nella comunità, offrono un ambiente accogliente
che stimola l’amore per i libri e l’apprendimento e difficilmente questo potrà essere
replicato online. Tuttavia, sono dell’opinione che le librerie dovrebbero escogitare
strategie innovative e offrire servizi aggiuntivi per mantenere la loro rilevanza e attrattiva,
proponendosi come veri e propri centri culturali radicati sul territorio.

Cos’è per lei la scrittura e che compiti ha?

Rappresenta un atto di introspezione, un’opportunità per sondare il mio mondo interiore e
acquisire una comprensione più profonda di me stessa. La scrittura mi permette di
esprimere la mia creatività, di connettermi emotivamente con gli altri e mi offre libertà e
liberazione.
Penso che la scrittura giochi un ruolo cruciale in diversi ambiti della nostra vita:
contribuisce alla conservazione della memoria storica delle società e delle culture; ha il
compito di informare e istruire, ma anche il potere di influenzare, ispirare, intrattenere ed
emozionare.

Cosa pensa della produzione libraria italiana e quella mondiale?

Entrambe le produzioni letterarie sono molto ricche e diversificate. L’Italia vanta una
tradizione letteraria antica e rinomata, con autori classici ammirati in tutto il mondo e
molti scrittori contemporanei italiani hanno ottenuto un notevole successo internazionale
grazie alle loro opere.
Tuttavia, secondo i dati ISTAT, in Italia vengono pubblicati circa 200 libri al giorno, ma
oltre il 50% della popolazione italiana è composta da cosiddetti “lettori occasionali”,
ovvero persone che leggono circa 1,3 libri all’anno.
Non so quali soluzioni si possano (e se si possano) adottare, ma sicuramente si deve fare
ogni sforzo per mettere in campo politiche di promozione culturale per aumentare la
percentuale di lettori non occasionali. Questo potrebbe essere realizzato attraverso
l’incoraggiamento della lettura nelle scuole tramite programmi di lettura, concorsi
letterari e incontri con autori. Inoltre, si potrebbe promuovere la lettura attraverso
campagne di sensibilizzazione e comunicazione. Sarebbe infine auspicabile e producente
una maggiore collaborazione tra librerie e editori.

La produzione libraria mondiale gode sicuramente di un panorama meno affollato rispetto
a quello italiano, il che permette un miglioramento dell’offerta in termini di qualità e una
maggiore circolazione di risorse nel settore. Un esempio di questa situazione è
rappresentato dalla lunga e prospera tradizione della Fiera del Libro di Francoforte.
L’aumento del facile accesso al panorama editoriale internazionale e l’importazione di
libri stranieri pongono purtroppo gli scrittori italiani di fronte a una competizione che si
sta facendo sempre più agguerrita.

Hai altre passioni oltre alla scrittura?

La fotografia è stata la mia prima grande passione, una forma di espressione che mi aiuta
a osservare il mondo da prospettive diverse, mi spinge a prestare attenzione a tutto ciò
che mi circonda. Ogni scatto ha il potere di rivelare qualcosa di diverso e unico. Mi
affascina l’arte di comunicare emozioni e sensazioni attraverso immagini e parole.
Amo leggere poesie e opere di prosa che esplorano le dinamiche umane, le realtà
contemporanee e la profondità psicologica dei protagonisti. Infine, non posso immaginare
una vita senza il mare, gli animali e i viaggi.

Quali piani ha per il futuro?

Uno degli obiettivi principali che mi pongo è completare il mio ultimo libro di poesie e
immagini. Inoltre, desidero continuare a coltivare i miei interessi personali e approfondire
la mia conoscenza delle lingue straniere.